Siamo in uno dei quartieri più "signorili" di Roma, da un lato della strada, un barbone che vive in mezzo ai suoi cartoni, dall' altro una bella palazzina dove vivono altre persone ben più ricche.
In queste due foto c'è la grande contraddizione della nostra società: ricca e poverissima nello stesso tempo. E' vero, a Roma non ci sono le favelas come a Rio, non ci sono le bidonville come a Nairobi, non si vive nel fango come in certe città dell'India, ma la contraddizione esiste ugualmente, anche se è più nascosta. Roma è piena di "invisibili", poveracci che vivono letteralmente sotto i ponti, o in macchina, o sui cartoni dietro una aiuola, o dentro i vagoni ferroviari.
Temo che con la crisi questa moltitudine di "invisibili" aumenterà in modo esponenziale, sempre più ombre la notte rovisteranno dentro i cassonetti alla ricerca di qualcosa da mangiare o da indossare, e mi chiedo se tutti noi non siamo in parte responsabili di tutto questo. Col nostro egoismo, il nostro disinteresse, il nostro "guardare dall'altra parte"...
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