Mobilità Sostenibile a Roma, siamo ancora all'Anno Zero!
Camminando per il centro di Roma ho visto, incredibilmente, per la prima volta, un'auto elettrica alimentarsi ad una colonnina di ricarica. Non mi era mai capitato di vedere una cosa simile, nonostante in città vi siano circa una ventina di colonnine di ricarica sparse per i quartieri centrali di Roma.
Peccato che, proprio a fianco, c'era la serie di colonnine per il bike-sharing desolatamente prive di bici con macchine parcheggiate impropriamente sugli spazi destinati alle bici.
E dire che il comune di Roma è provvisto di un Dipartimento della mobilità sostenibile che dovrebbe occuparsi di tutti i sistemi di mobilità sostenibili, l Mobility Management, il TPL, il car sharing, il car pooling, i veicoli elettrici, le tecnologie applicate al traffico, ecc, come si legge anche nel sito del Comune di Roma. Il problema è che poco o nulla viene fatto al di la di estemporanei proclami. E non è un fatto di mancanza di risorse, semmai è un problema di mancanza di idee serie per portare avanti una politica di mobilità più sostenibile. MA i politici capitolini, come quelli nazionali, sono da sempre dediti più ai "proclami" ed ai "tagli di nastri" piuttosto he ad un lavoro capillare sul territorio, in modo da coinvere davvero i cittadini in scelte alternative per quanto riguarda la mobilità. Ma la gente sa che dentro Roma quasi sempre ci si impiega meno tempo a muoversi con la bici piutossto che con la macchina? E perchè non agevolare l'utilizzo di mezzi quali la bici elettrica, persino il monopattino elettrico può essere una soluzione alternativa per muoversi nella caotica Roma.
Anche la moto al centro di Roma diventa una opzione complicata. Mancano gli spazi dove parcheggiare, arrivati a destinazione non si sa più che fare della moto e del motorino e bisogna accontentarsi di un marciapiede, ahimè, o di uno spazio ricavato fortuitamente tra due automobili. Serve l'opportunità di poter utilizzare i mezzi più sostenibili insieme coi mezzi pubblici, creando dei percorsi privilegiati per essi. Servono dei luoghi dove poter lasciare il proprio mezzo a motore, inquinante ed ingombrante, e prendere il mezzo pubblico. Troppo poco è stato fatto finora.
Occorre lavorare a livello di singolo municipio, in modo che, d'accordo con i cittadini, si trovino insieme nuove modalità per una mobilità più sostenibile. Migliori regolamentazioni per i parcheggi, miglior utilizzo degli spazi urbani comuni, piste ciclabili, utilizzo di auto condivise (car sharing), tramite associazioni di cittadini, cooperative, ecc. Insomma ci sarebbe tantissimo da fare, il problema è che questa politica preferisce da sempre fare azioni "propagandische" partendo a livello "centrale". Invece bisognerebbe partire a livello periferico, dal singolo quartiere, dalla singola piazza, rimodellando il territorio in modo più "umano", in modo che avere una alternativa all'auto non si avista più come una "punizione", ma una opzione più economica, più sana, ed anche più veloce, visto che stare le ore nel traffico dentro delle scatolette di metallo non è il massimo della vita...
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