Metti che ti ritrovi alla cena di compleanno di un amico, metti che l’amico sia un deputato e che cinque degli altri invitati siano altrettanto deputati, singolare no?
Metti che l’amico, pur essendo deputato, viva in una casa senza scorta, e senza precauzioni particolari, con il proprio cognome scritto normalmente sui citofoni.
Metti che questi deputati non siano venuti con l’auto blu, ma chi con l’autobus, chi accompagnato in macchina da amici, neanche a parlarne di scorte o affini, sconvolgente no?
Metti che sia difficile identificare CHI SIANO questi deputati, a meno che di non conoscerli personalmente. Quattro di loro non li avevo mai visti ed ho faticato parecchio ad individuarli, erano ragazzi e ragazze esattamente come gli altri invitati, vestiti in modo sportivo, sorridenti e tutto trasudavano meno che la “politica” che noi normalmente conosciamo, quella fatta di portaborse, di signori grigi vestiti in grigio, con modi grigi, discorsi grigi e paludati.
Qualcuni dirà, ma DOVE CI TROVIAMO, non certo in Italia! Invece...
Insomma, stare in mezzo a questi deputati provenienti da alcune zone diverse di italia, chi da Cagliari chi da Messina, chi da Roma, è stata un’esperienza interessante per conoscere alcuni dei nuovi e futuri protagonisti della vita politica italiana.
Ragazzi dotati di un forte senso di autoironia, alcune godibili “imitazioni” del padrone di casa su loro colleghi parlamentari hanno fatto morire dal ridere un po’ tutti.
Chi mi conosce sa delle mie critiche spesso dure al Movimento a Cinque Stelle di Beppe Grillo, critiche legate soprattutto al fatto di essere un movimento con il marchio proprietà di Grillo e Casaleggio dato solo temporaneamente in “franchising” a gruppi di cittadini sparsi per l’Italia.
Ebbene, bisogna dare atto quello che il M5S è riuscito comunque a fare: a portare in parlamento una bella schiera di cittadini “puliti”, non inquinati dalla vecchia politica, onesti, schietti e con quella vivacità tipica di chi non fa politica per raggiungere compromessi per poi prendersi una fettina di potere ma di chi vuole portare in parlamento dei valori che ormai si sono persi.
Parlando con loro si nota quell’entusiasmo giovanile che ancora non è stato fiaccato dalle “regole del gioco” fatte per imbrigliare /imbrogliare i nuovi partecipanti nel parlamento.
Questa riflessione non vuole essere tanto una riflessione “politica” quanto una riflessione “umana”: si può fare politica senza diventare “casta”, senza inciuciare, senza avere privilegi di nessun tipo.
Si può fare politica in un modo totalemente diverso da qullo che ci hanno insegnato decine di anni di berlusconismo ed antiberlusconismo, di pidiellismo e di dipimenoellismo.
Bene ragazzi, continuate così che sarete da stimolo per un’Italia migliore!
Finchè rimarrete così sarete un bel segnale per noi semplici cittadini!
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