Ho scritto questa specie di "lettera aperta" a Corrado D'Elia Autore e Protagonista di uno spettacolo che prende spunto da Don Chisciotte e Sancio Panza e oggetto di una critica un po' malevola, "ad personam" secondo quanto sostiene lui stesso, piuttosto "piccato".
Caro Corrado, in genere amo quello che fai, e come lo fai, sono ancora affascinato, a distanza di tanti anni , dal tuo Cyrano.
Permettimi però dal dissentire.
Capisco che una critica così “tranchant” possa far male, soprattutto ad un artista che è sempre, come tutti gli artisti, anche quelli più bravi, immancabilmente, alla ricerca della millesima conferma dopo 999 successi.
Non mi pare affatto che questa critica sia così feroce a parte la frasetta finale, effettivamente parecchio infelice.
A mio avviso questo Don Chisciotte pare un’opera incompiuta. Un tentativo di cogliere l’animo del personaggio su quattro strade parallele: quella del testo originale medesimo, narrato dall' attore con la sua consueta bravura, quella di una atmosfera musicale e scenografica particolare, può piacere o può non piacere, certe scelte musicali comunque non erano male, splendida la canzone di Giuni Russo, e neanche quella dimensione fiabesca dell’aereoplano penzolante tra i fogli, quella del diario di bordo di un attore alla ricerca del personaggio e quella di pensieri “sciolti” tra poesia e banalità, tra citazioni di John Lennon e frasi buttate un po’ lì (alcune sembravano, ahimè, citazioni alla Fabio Volo).
Un percorso che magari si poteva curare maggiormente in alcune parti, mi è sembrata che sia mancata una certa accuratezza nei dettagli per via della troppa fiducia nella propria bravura attoriale. Come a dire, si può fare 100, faccio 70, ed il resto sarà l’attore Corrado D’Elia a colmarlo. Solo che per colmare l’attore ha dovuto “spingere” troppo in alcuni momenti perdendo naturalezza e tendendo un po’ a “strizzare” l’occhio al pubblico, piuttosto che affrontarlo con sincerità in ogni momento.
Noi pubblico ti vogliamo bene e ti apprezziamo comunque, perchè ti conosciamo bene, però sappi accettare anche delle critiche che a mio avviso possono essere invece utilissime, come un'amara medicina, per migliorare questo spettacolo nel futuro. Perché le premesse c’erano, perché Don Chisciotte è nelle tue corde e perché sei molto più bravo di quello che le critiche malevoli dicono.
Un abbraccio
Tuo Alessandro
Ps.: Invito tutti a vedere lo spettacolo, così potranno dire la loro in proposito, e comunque vale la pena vederlo.. fino al 31 Luglio 2012 in tourneè nei principali teatri italiani.
Gentile Alessandro, c'è un principio di fondo che non hai capito... lo spettacolo è volutamente incompiuto....
E' fatto apposta così... Ti riporto il momento dello spettacolo dove questa cosa è ben spiegata nella speranza tu possa comprendere meglio e forse riflettere un po' di più la prossima volta prima di giudicare...
Non ho mai letto Fabio Volo ... e alcune citazioni riportate nello spettacolo sono così famose che risultano chiaramente citazioni senza il bisogno di dover riportare l'autore... (saffo, gramschi, fossati etc..) La poesia non è mai banale ..
La "critica" poco edificante che riporti non mi ha fatto male .. ne leggo decine ogni giorno sui miei spettacoli .. belle brutte ... è l'invettiva ad personam che mi ha colpito...
Non commento i tuoi consigli a me su come fare la prossima volta una spettacolo... sono un solitario e se hai visto un po dei miei spettacoli saprai che non sono solito strizzare l'occhio al pubblico .. questa che racconto è una piccola storia in parte privata ma assolutamente sincera... credo sia la sua forza... e davvero mi piace così
a presto
C
Ci siamo ci siamo ...Costruiamo l'anima dello spettacolo ....lavoriamo ormai alacremente a qualcosa di assolutamente imperfetto ..... qualcosa di donchisciottesco.... La vera perfezione è in questo caso un cenno di incompiutezza....Non chiudere tutto .... come se altri dovessero
accoglierlo, farlo proprio e poi finirlo .. Qualcosa di perennemente in corso d’opera ... uno spettacolo
che cambi ogni sera forse... la promessa di pienezza quindi.... non la pienezza stessa.
In un mondo ossessionato dalla perfezione ci sembra un'ottima idea ...
Scritto da: corrado d'elia | 05/25/2012 a 03:03