Nevica a Roma e dintorni. Come ormai è capitato gli ultimi tre anni.
Traffico in tilt e panico generale. Si potrebbe dire, beh, normale visto che la neve è un fenomeno meteo inaspettato e inusuale. Vero, solo in parte. Le previsioni già da quasi una settimana ci avevano avvertito di neve a Roma. Lo stesso sindaco Alemanno aveva semi-bloccato le scuole con un provvedimento molto contestato. In realtà, al cadere del primi fiocchi, scesi peraltro copiosamente in gran parte di Roma e provincia, un po’ a macchia di leopardo (stranamente risparmiata quasi del tutto la zona dei Castelli, che per la sia altitudine in genere è più soggetta a questi fenomeni), si è bloccato tutto. Traffico bloccato, polizia municipale scomparsa dalle strade, soccorsi in grave difficoltà, mezzi pubblici in tilt ( i primi a non avere le catene o le gomme termiche sono gli autobus). Sul raccordo anulare c’è gente che ha passato tutto il pomeriggio ed anche la notte fermo in macchina, senza avere il minimo soccorso, con tutte le problematiche del caso. Non è una novità, anche l’altr’anno successe più o meno lo stesso. Io sono buon testimione di aver passato un pomeriggio sul raccordo, parlo del dicembre 2010, guarda caso sempre sulla parte del raccordo tra Cassia ed Aurelia. Ed allora io non mi spiego perché:
1) di fronte ad un evento annunciato non abbiano preventivamente bloccato la città con una misura di emergenza, chiudendo, scuole, uffici pubblici, negozi in modo da dare maggior agio di movimento alle categorie che non possono mai fermarsi (mezzi di soccorso, medici, vigili del fuoco, polizia, ecc).
2) Non si sia organizzata una serie di punti “strategici” dove i mezzi di soccorso potevano dare una mano alle persone in difficoltà. Presidiando alcuni punti del raccordo e delle consolari che puntualemente vanno in tilt ogni nevicata.
3) I mezzi pubblici siano andati così miserevolmente in tilt
4) Regione, provincia e comune di Roma abbiano dimostrato una tale lentezza nell’agire da lasciare in balia degli eventi molti cittadini per molte, troppe ore.
5) Molte, troppe, persone si siano messe in viaggio sapendo che erano previste nevicate, prendendo la macchina anche per futili motivi. Naturalmente, Ça va sans dire, senza avere a bordo né catene né gomme invernali. Il tutto, miscelato con l’inesperienza dell’automobilista romano con la neve ed il ghiaccio, ha creato le cause per il blocco. La caduta di alberi ed altri eventi legati alla neve hanno poi dato l’ultimo tocco al tutto.
Non faccio per dire, però, avendo letto ed ascoltato le notizie dei giorni precedenti, io sono andato a farmi le mie provviste, sufficienti per un mese di tempeste di neve, in prima mattinata, riuscendo a precedere i primi fiocchi. Certo, non avevo esigenze di dovermi muovere per forza, ma, se tutti fossero stati più previdenti, cittadini ed amministratori pubblici, forse a quest’ora si parlava di nevicata a Roma come di un fatto anche gradevole a vedersi (anche se i senza dimora non credo ne siano particolarmente felici).
Invece a sentire le dichiarazioni di Alemanno, Zingaretti e Polverini, sembra di sentire parlare gente che vive su marte. Alemanno ha fatto la metà di quello che avrebbe dovuto fare ed oggi si appiglia a chi “non ha previsto il meteo” (ma come???). Zingaretti, intervistato ad una radio romana, contesta gli ascoltatori dicendo che a Roma all’una ancora non nevicava….ed ha ricevuto una valanga di messaggi di chi testimoniava il contrario… La Polverini ha mantenuto un basso profilo, ed ha fatto bene, perché neanche la regione si è mossa con tempestività.
Ancora una volta si capisce che l’emergenza vera italiana non riguarda tanto il meteo quanto la mala-gestione della cosa pubblica e l’incapacità dei cittadini di autogestirsi in un momento di difficoltà.
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