Voglio parlare di una notizia che ha tenuto banco per giorni su tutti i giornali ed i media: quella della tentata rapina a Torpignattara (Roma) terminata tragicamente con la morte del proprietario del negozio e della figlioletta. Le vittime sono cinesi, il crimine ha destato profondo sconcerto in tutta la comunità cinese romana, anche perché molti cinesi hanno attività commerciali a Roma e sono spaventati da questa escalation di rapine. Nel susseguirsi delle notizie mi sono venuto tanti dubbi, che vorrei provare ad esporre:
Questa è la notizia “lanciata dalle agenzie”:
ADN CRONOS/IGN:
TITOLO: E' caccia agli assassini
Roma, padre e figlia uccisi da unico colpo. Cina: ''Italia tuteli i nostri concittadini''
ultimo aggiornamento: 05 gennaio, ore 22:22
Roma - (Adnkronos/Ign) - Il duplice omicidio a Torpignattara. La madre ha inseguito i rapinatori, ipotesi killer italiani della zona. Alemanno: ''Pazienza finita''. Il vicesindaco Belviso visita in ospedale la donna rimasta ferita: ''E' sotto choc, non sa che sono morti''. Associna denuncia: ''Chiamate a negozianti, 'se non paghi fai la fine di Zeng'''. Cancellieri: ''Lo Stato c'è e lo dimostrerà''
Roma, 5 gen. (Adnkronos/Ign) - Sarebbero due italiani della zona i killer di Zhou Zeng, l'uomo cinese di 31 anni e della figlia di nove mesi, uccisi ieri sera verso le 22 in via Alò Giovannoli, a Roma, nel corso di una rapina. E' una delle ipotesi al vaglio degli investigatori che indagano sul caso. Sicuramente i due rapinatori conoscevano il bar del 31enne. Hanno atteso la chiusura del locale e poi hanno seguito la famiglia mentre rientrava a casa. Proprio mentre la donna stava aprendo il portone di casa, sono entrati in azione.
I volti coperti dai caschi, armati di un coltello e di una pistola, hanno minacciato le vittime. Uno dei due ha tagliato la tracolla della borsa della donna, provocandole delle ferite e si è impossessato della borsa. A quel punto il marito ha reagito tentando di bloccare i rapinatori, ne è nata una colluttazione e dalla pistola è partito il colpo che ha ucciso la piccola di nove mesi e il padre. Il colpo è stato sparato ad altezza uomo, ma non è chiaro se sia partito accidentalmente. Zhou Zeng è caduto a terra con la piccola in braccio. L'autopsia eseguita all'istituto di Medicina Legale della Sapienza ha accertato che è stato un unico colpo ad uccidere padre e figlia. Il proiettile ha colpito alla testa la piccola e poi al cuore il padre.
Le urla disperate della donna hanno richiamato l'attenzione di alcuni residenti, che dal balcone hanno visto fuggire i due rapinatori su uno scooter. Molti hanno raccontato di aver visto la donna prima ingaggiare una colluttazione, poi inseguire i due killer in un'azione disperata per alcuni metri.
Questa invece è l’ANSA:
Uccisi a Roma:1 colpo per padre e figlia
Il proiettile ha trapassato cranio piccola e colpito cuore padre
05 gennaio, 20:11
(ANSA) - ROMA, 5 GEN - E' stato un solo proiettile a uccidere sia il cittadino cinese che sua figlia, assassinati ieri sera durante una rapina a Roma. E' quanto si apprende dall'esito dell'autopsia. Il proiettile, di piccolo calibro, ha trapassato il cranio della piccola e si è poi conficcato nel cuore del padre, che la teneva in braccio, uccidendo entrambi.
Questo è quanto scrive “il Fatto quotidiano”
Roma, rapina nel sangue
Uccisi padre e la figlia di sei mesi
E'accaduto nella tarda serata di ieri nel quartiere popolare di Tor Pignattara, la famiglia rientrava a casa dopo una giornata di lavoro nella loro agenzia di Money Transfer. Secondo le prime testimonianze, i rapinatori erano due e parlavano con forte cadenza romana. Nella capitale è caccia all'uomo
“Ti ammazzo come un cane”: lo hanno detto e lo hanno fatto. Roma, via Aldo Giovannoli, quartiere popolare di Tor Pignattara, ieri sera alle 22: una famiglia di origine asiatiche, padre, madre e figlia (rispettivamente di 31 e 26 anni, la piccola di sei mesi), rientrava a casa dopo una giornata di lavoro nel loro bar che funge anche da agenzia di Money Transfer. I rapinatori volevano gli incassi di giornata, circa 5mila euro. Due, i volti resi irriconoscibili dai caschi, la voce contraddistinta da forte cadenza romana. Erano disposti a tutto. Sono arrivati a bordo di uno scooter, hanno bloccato la famiglia sul portone d’ingresso della loro abitazione. La madre da sola, la figlioletta in braccio al padre. “Dammi la borsa” ha urlato uno dei due all’indirizzo della donna. Il marito ha cercato di opporre resistenza, i malviventi hanno fatto fuoco. Un solo colpo: ha trapassato il cranio della bambina, ha colpito anche suo padre. Sono morti entrambi. L’uomo subito, addosso ad una saracinesca, la camicia strappata. La piccola, invece, è deceduta in ospedale. La mamma è ricoverata all’ospedale San Giovanni, ferita sembrerebbe da un taglierino. E’ sotto choc, ancora non sa che i suoi cari sono morti, continua a chiedere di loro.
Sull’episodio indagano i carabinieri, ai quali la 26enne ha detto che i rapinatori avevano un forte accento romano, lo stesso con cui le avrebbero ripetuto più volte: “Ti ammazzo come un cane”. L’azione criminale è avvenuta in via Aldo Giovannoli, all’angolo con via Tempesta, nella zona di Torpignattara. Due i malviventi in azione, con il volto coperto da caschi; prima si sarebbero dileguati a piedi, poi avrebbero fatto perdere le loro tracce grazie a uno scooter parcheggiato poco distante dal luogo del doppio omicidio. Le attività commerciali della famiglia cinese – il bar e l’agenzia di trasferimento denaro – sono ubicati a poche centinaia di metri dal luogo della rapina sfociata in barbarie.
Bene questa è la notizia. Notate bene, in questi articoli come in molti altri di RAPINATORI CON FORTE ACCENTO ROMANESCO.
Alla fine, invece, sembra che i protagonisti della tragica rapina siano stati dei marocchini.
Mi domando:
1 – possibile scambiare la parlata di due marocchini balordi con quella “romanesca”, possibile che in un quartiere popolare come Topignattara qualcuno possa fare uno sbaglio simile? L’unica motivazione potrebbe essere che certo la moglie della vittima, cinese anche lei, poteva essere tratta in inganno. Ma altri testimoni, non hanno visto o sentito nulla?
Purtroppo a questa domanda potrebbero rispondere solo gli inquirenti, ed è destinata a non aver risposta. Però il forte dubbio rimane, come spesso accade in questi casi, alcune incongruenze risultano inspiegabili.
2- sulle modalità dell’uccisione. Premesso che il fatto è gravissimo e criminale, però sembra anche accertato che il colpo sparato è stato solo uno durante una colluttazione, cioè è probabile che sia partito non “a freddo” ma durante una fase molto concitata. Perché dico questo?
Perché è partita una campagna mediatica contro quelli che sono stati dipinti “feroci assassini di bambini inermi” e che, probabilmente, non volevano neanche sparare, visto che si parla di un solo colpo sparato che ha colpito, fortuitamente, padre e figlia. C’è proprio tutta questa necessità di creare i “mostri” da sbattere in prima pagina? Questi sono dei delinquenti che hanno fatto una rapina, come purtroppo ne capitano credo a decina ogni giorno in tutta italia, è partito un colpo, non si sa se accidentalmente o volutamente, e sono morte due persone, difficile pensare che abbia voluto con un colpo solo uccidere padre e figlia contemporaneamente. Tutto questo che dico non sminuisce certamente la gravità dei fatti ma li rimette nei giusti ambiti di fatti criminali che purtroppo avvengono quotidianamente in Italia.
3- le modalità del ritrovamento di uno dei presunti assassini. Impiccato. Ci sarà l’autopsia i cui esiti è probabile non si sapranno mai. Resta il dubbio fortissimo che sia in realtà stato ammazzato o dalla mafia cinese o dalla criminalità romana infastidita di tutta l’agitazione di polizia e carabinieri in molti quartieri di roma che impedisce lo svolgersi del “normale crimine quotidiano” ( spaccio, taglieggiamento, prostituzione, ecc). Come sono riusciti a trovarlo? E cosa hanno fatto le forze dell'ordine? Il dubbio maligno che " è meglio toglierlo di mezzo" è fortissimo. Un capro espiatorio che deve sempre esserci in fatti come questi?
4- I commenti deliranti su facebook che invocano la PENA DI MORTE. Su questi fatti si creano delle pericolose impalcature ideologiche che ripropongono la LEGGE DEL TAGLIONE.
E certo non aiuta a tal proposito lo stato di profonda debolezza della Giustizia Italiana, incapace di dare risposte certe alle vittime e di tutelare adeguatamente i cittadini, anche quando sotto sottoposti a misure cautelari (vedi caso Cucchi, Aldovrandi e tanti altri). Alla notizia della morte del marocchino impiccato si è levato quasi un “giubilo” da parte di molti sulla rete. Io mi vergogno di queste manifestazioni di barbarie, non sono affatto giustificate dall'enorme atto di crimine di una bambina uccisa. Non si combatte la barbarie con la barbarie.
5- Infine un ultimo giudizio, non tanto sulla vicenda in sé, che è una delle purtroppo tantissime vicende di cronaca nera che in genere vengono “relegate” nelle pagine di “cronaca locale” dei giornali, è che si è voluto creare, come al solito, il MOSTRO da sbattere in prima pagina. Sbattere un MOSTRO (o due in questo caso) per ignorare poi che ogni giorno ci sono altri migliaia di MOSTRI che compiono fatti e fattacci di cui non sapremo mai nulla e con responsabilità spesso che, se si volessero davvero cercare, risalirebbero molto in alto..
E voi, che ne pensate?
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