Premetto che i dubbi sono cominciati ad affiorare due giorni prima della manifestazione.
Su due siti http://ateneinrivolta.org/rivolta/15oct-rise-up e http://italy.indymedia.org/node/864 si esprime volontà di lotta insurrezionale più che volontà di cambiamenti radicali ma non-violenti. http://www.globalproject.info/
Su http://italianrevolution-roma.blogspot.com/ si parla con un linguaggio completamente diverso, ponendo la non-violenza alle basi del progetto.
In realtà spuntano in questi giorni come funghi siti di “indignati” ad esempio http://www.indignati.org/ http://www.indignati.com/ che a ben vedere non sempre sembrano attinenti al movimento mondiale, sembra sempre che ci sia qualcuno che voglia “metterci sopra il cappello”.
Comunque, intanto c’è la manifestazione del 15 ottobre a Roma, con la conseguente scia di polemiche.
In realtà diciamolo chiaro e forte, in Italia gli Indignati NON ESISTONO.
Esistono i cittadini incazzati, che non sono poche centinaia di migliaia ma molti milioni, probabilmente più del 50% della popolazione. Però…. Però
Però gli Indignati, intesi come entità autonoma e apartitica ahimè NON ESISTONO.
I gruppuscoli di estrema sinistra hanno tentato di monopolizzare il movimento, molte le bandiere rosse di partito nella manifestazione, snaturando di fatto il movimento stesso, apartitico e molto critico verso tutte le forme di partito attualmente in auge.
E poi gli incidenti. Le cause? A mio avviso le cause sono un mix di quello che si è detto in questi giorni. Le elenco qui sotto, ognuno decida quale sia il suo ordine di importanza, io le scrivo così come mi vengono:
- Gruppi pseudo-rivoluzionali-insurrezionali e centri sociali che fanno della violenza il mezzo politico per eccellenza. Diciamo che sono di sinistra, animati da “nobili ideali” che vengono disattesi dalla loro condotta incivile e inutilmente violenta. Come diceva giustamente qualcuno, è inutile distruggere i bancomat il sabato e continuare poi ad utilizzarli il lunedì. Se c’è da rivoluzionare questa società occorre togliere potere alle banche non con le molotov o con i razzi ma con l’utilizzo di moneta alternativa e così via per le altre questioni.
- Gruppi di estrema destra abituati alla violenza che si sono intrufolati nel corteo per creare ad arte disordini e “far sputtanare” la manifestazioni. Girano foto in rete assai chiare con alcuni di questi individui sia a volto coperto che a volto scoperto, in varie fasi della manifestazione, tra cui la fase di assalto alle vetrine.
- Infiltrati della polizia. Mah, difficile dirlo, certo che con la presenza dei due gruppi precedenti l’eventuale presenza di infiltrati è stata solo un ulteriore detonatore per le violenze. Probabilmente gli infiltrati agiscono, sotto copertura, negli stessi gruppi violenti. Personalmente, che pure ho visto solo la fase degli scontri di San Giovanni, da lontano, ho avuto modo di vedere molte facce da galera in giro, con aria apparentemente distratta. Tra quelle persone poteva esserci la feccia che si intrufola in queste occasioni o poliziotti ben mimetizzati.
- Poi ci sono le inspiegabili carenze delle forze dell’ordine. Perché hanno permesso a gente armata di tutto punto a sfilare nella manifestazione senza bloccarli dall’inizio? Si capiva lontano un miglio che questa gente avrebbe usato caschi bastoni e quello che di pesante portavano negli zaini. Come al solito azioni tardive, per lo più dirette verso manifestanti pacifici capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Questo non era difficile per il fatto che ci sono stati momenti nella manifestazione in cui da situazioni di tranquillità si è passati un secondo dopo a situazioni di guerriglia urbana.
- E poi ci sono delle responsabilità degli organizzatori della manifestazione. Responsabilità di aver acceso gli animi con discorsi insurrezionalisti (vedi i link di cui sopra) e responsabilità di gestione del corteo. Non si può permettere a gruppi armati di far parte del corteo stesso, mettendo a repentaglio l’incolumità del 99% dei partecipanti, gente tranquilla, famiglie con bambini, persone anziane. Il servizio d’ordine dov’era? Definirli irresponsabili è il minimo.
- Infine credo che ai gruppi violenti già organizzati si sia aggiunto qualche ragazzo che aveva tanta rabbia in corpo da sfogarla alle prime cariche della polizia. S’è trovato in mezzo al casino ed ha pensato che la polizia fosse il nemico da combattere. Magari fosse così, sarebbe fin troppo facile. La realtà è più complessa e non saranno manifestazioni di questo tipo a dare una soluzione a meno che il popolo coi forconi vada a prendere b. a palazzo grazioli. Ma anche in quel caso, il giorno dopo i poteri forti sceglierebbero un successore ed il popolo bue, pensando di aver ritrovato la libertà, si trovare dei tiranni apparentemente più accettabili ma in realtà solo più scaltri.
E poi mi chiedo:
Che c’entra in una manifestazione degli ”indignati” la presenza di bandiere rosse con tanto di falce e martello che esprimono partiti che anche loro sono parte integrante di questo sistema politico che vorrebbero combattere?
Che c’entrano con gli indignati quei gruppi che sono partiti dall’inizio della manifestazione con bastoni, passamontagna, in una vera e propria “tenuta da guerra”?
Perché è avvenuto tutto questo?
In questo sito si parla degli incidenti del 15 senza minimamente darne un’accezione negativa:
Altre domande che mi pongo sugli indignati:
- È veramente un movimento “dal basso”?
- E’ vero quello che dice qualcuno che sono movimenti “pilotati” dagli Usa? In rete troviamo molti articoli che proverebbero questo, oltre certe affermazioni di Obama e di altre personalità americane.
http://scienzamarcia.blogspot.com/2011/10/le-prove-che-il-movimento-del-15.html
- Come mai se ne parla così tanto nei media, cosa che in genere non avviene per manifestazioni veramente “Alternative”?
- Anche Draghi ha mostrato simpatia nei confronti degli indignati, possibile siano gli stessi indignati che vogliono la cancellazione del debito sovrano? C’è qualcosa che non quadra
A questo proposito ecco un video molto interessante sugli indignati
http://www.youtube.com/watch?v=JZe8e5bLkjs
In chiosa a tutte considerazioni io resto dell’idea che per cambiare il mondo occorre cambiare innanzitutto sé stessi. Il proprio “microcosmo”, le proprie abitudini e solo dopo si può pensare di far cambiare gli altri e conseguentemente la realtà esterna. Siamo appena all’inizio di un percorso, non ci sono scorciatoie, ahimè, solo la tanta fatica di un percorso difficile, in salita, che può portare però a respira aria più pura e non quella inquinata dei lacrimogeni.
E voi che ne pensate?
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