Vi ricordate quel “geniale” sindaco che qualche mese fa aveva cambiato nome al parco della sua città, da “Parco Borsellino”a Parco “Vianello e Mondani”?
Era il sindaco di Parma. Come spesso accade nel mondo dell’informazione questa “boutade” fantasiosa del politico locale ebbe molta più rilevanza mediatica rispetto alla sua molto chiacchierata conduzione politica del comune di Parma.
Vignali era stato eletto sindaco di Parma il’11 giugno 2007. prometteva grandi progetti per Parma. (diffidare dai politici che promettono “grandi progetti”, in Italia sarebbe meglio partire dalle “piccole cose”, talmente piccole di cui nessuno si occupa..)
Infatti, dopo i proclami elettorali, a Parma in questi anni è accaduto di tutto. Dalla accuse alla polizia Municipale di aver picchiato uno studente extracomunitario, a vari scandali e scandaletti finanziari. Fatture gonfiate al comune ed altre “pinzillacchere”, Ma la cosa più grave, le solite “italiche” magagne. Spreco di soldi pubblici per “affari” privati, Realizzazione di opere inesistenti a carico dei contribuenti.Ecc. ecc.. persino la Corte dei Conti interviene su polizze assicurative a favore degli amministratori locali pagati dall’amministrazione stessa (Vignali dovrà pagare oltre 23.000 euro)
E’ da giugno di quest’anno che si sapeva delle inchieste giudiziarie in corso. Green Money 1 e Green Money 2 avevano visto tra i protagonisti, in negativo, componenti della giunta e dell’entourage politico ed economico di Vignali. Dirigenti del comune, Comandante della Polizia Municipale, imprenditori locali arrestati per tangenti. Ma Vignali “resiste” nonostante una crescente pressione contraria dell’opinione pubblica.
Dopo gli ultimi arresti, Vignali si arrende, e dopo mesi di “resistenza” sul suo scranno di Sindaco, travolto dagli eventi, rassegna le dimissioni,. Una mossa azzeccata, finalmente, meglio tardi che mai.
Avanti il prossimo!! Sindaco speriamo e non scandalo…..
Ma forse i cittadini dovrebbero PRETENDERE, oltre una democrazia partecipativa che adesso manca completamente, siamo in democrazia "oligarchica", una maggiore trasparenza delle istituzioni. E invece, a livello locali, si continua a blaterare di “grandi opere” che poi si rivelano quasi sempre solo “grandi affari” per i politici di turno ed i loro compagni di merende.
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