Ipocrisia. Vezzo italico, normale in un paese come il nostro con forte connotati cattolico sia pur ormai ampiamente scristianizzato. Normale nel paese dove la virtù e pubblica ed il vizio è privato da sempre.
Ma perché parliamo di “ipocrisia”? perché l ’intervista di Conchita De Gregorio a Piero Marrazzo , comparsa su “La Repubblica” il giorno di ferragosto è intrisa da cima a fondo in quella italica ipocrisia molto papalina e cattolica e molto poco cristiana.
Vista dall’esterno, sarebbe piaciuta una confessione sincera dei propri sbagli, senza cercare ad ogni piè sospinto di minimizzare, di negare, di sviare. In fin dei conti è capitato a Piero Marrazzo una cosa , che almeno una volta nella vita, è capitata a noi tutti: quella di fare delle cazzate, scusate un termine molto forte ma appropriato. Chi non hai mai peccato scagli la prima pietra! Chi non ha magari una volta guidato da ubriaco, chi non ha fatto delle trasgressioni sessuali o bruciato un gatto da ragazzino, drogarsi o cose sgradevoli di altro tipo? Ci può stare. Ci può stare anche non confessare i propri sbagli PRIMA di essere scoperto. Ci può stare anche quello. Ognuno di noi tiene il peggio di sé stesso nascosto come uno scheletro nell’armadio. Qui non si tratta di fare i moralisti, anzi.
Tralasciamo per un momento le implicazioni legate al ruolo di politico. La ricattabilità di certi comportamenti. Parliamo dell’uomo Marrazzo.
Ci si sarebbe aspettato delle dichiarazioni di presa d’atto dei propri errori e delle scelte fatte:
Tipo: Ebbene sì, c’è stata una contiguità con ambienti dove si usava la droga, ebbene sì, c’è la passione per i trans, ebbene sì ho usato la macchina blu per i mie appuntamenti a luci rosse, questo ci saremmo aspettati da Piero Marrazzo, semplicemente che dicesse la verità: ho fatto delle cazzate ed ho sbagliato. Punto. Che so, una dichiarazione tipo:mi piacciono i trans perché sono diversi. Sarebbe stato molto più “realistico” e vero. Avrebbe fatto una figura umanamente assai comprensibile e si sarebbe forse rivalutato agli occhi di molti.
Invece, a distanza di tempo, quello che è accaduto è stato ampiamente documentato da tutti i media, perché continuare nella patetica parte dell’ uomo religioso che “andava dai trans da loro perché si sentiva ascoltato”. Utilizzare i Trans per sedute di ascolto? Manco fossero quelle sedute di autocoscienza collettive che si fanno dallo psicologo e che si vedono nei film di Woody Allen? MADDAIIII!! Direbbe Mughini, Marrazzo , non ci prenda in giro!
E poi questo “svicolare” sui particolari.
- La macchina blu usata per questioni private? Era la prima volta (e già…)
- C’era droga nella stanza? Mai fatto uso della droga, l’avrò usata un paio di volte da ragazzo ed un paio di volte da adulto (e già… e quando? E la droga che c’era girava nel suo “centro di ascolto Trans”?)
- Vedeva abitualmente “quella” persona? Era, come si è scritto, la sua fidanzata? Assolutamente no, per anni non ho visto nessuno (!!??)…Mi era capitato in passato di avere rapporti con prostitute, (è questo dovrebbe garantire sulla sua…normalità??) Ma insomma, come mai frequentave queste discinte trans se non ne era minimamente attratto.? Natalie-->
- Diceva della fatica di essere all'altezza delle aspettative. "So che non è bello da sentire e non è facile da dirsi, ma una prostituta è molto rassicurante. È una presenza accogliente che non giudica. I transessuali sono donne all'ennesima potenza, esercitano una capacità di accudimento straordinaria. Mi sono avvicinato per questo a loro. È, tra i rapporti mercenari, la relazione più riposante. Mi scuso per quel che sto dicendo, ne avverto gli aspetti moralmente condannabili, ma è così. Un riposo. Avevo bisogno di suonare a quella porta, ogni tanto, e che quella porta si aprisse". I transessuali donne all’ennesima potenza? Qualche problemino col mondo femminile, Marrazzo? Relazione più riposante? Un ritrattino tutto psicologico per allontanare il fatto che, alla fine, con queste persone, non è che dicesse delle preghiere, ma faceva sesso, e probabilmente sia attivo e che passivo. (mi ricordo che già molti anni fa, abitavo ai Parioli e mi capitava talvolta passare la sera vicino allo stadio Flaminio. Zona di trans che battevano la strada con lunghe file di macchinoni in attesa con dentro i clienti: gente di tutte le età, molto “distinta” e che aveva lasciato probabilmente a casa una moglie o una fidanzata e, dicono le cronache, amavano fare sesso non protetto). Questo per dire che l’affaire Marrazzo non è cosa dell’altro mondo ma un fenomeno della società di oggi.
- Non c'entra l'omosessualità? Ricorda la battuta del presidente del Consiglio: almeno a me piacciono le donne? Se fosse, lo direbbe?
"La ricordo. Io non sono omosessuale. Non ne faccio un vanto, ma non lo sono. È così. Ho amato solo donne. Moltissimo, e con frequente reciprocità. Dai transessuali cercavo un sollievo legato alla loro femminilità. Il fatto che abbiano attributi maschili è irrilevante nel rapporto, almeno nel mio caso. Non importa, non c'è scambio su quel piano. È il loro comportamento, non la loro fisicità, quello che le rende desiderabili. Ma temo che ogni parola possa suonare come una giustificazione: non è quello che voglio. Quando sei padre le scelte in questo ambito, giuste o sbagliate che siano, se date in pasto alla pubblica opinione fanno male non a te ma ai tuoi figli. È questo che non mi perdonerò mai". Il fatto che abbiano attributi maschili è irrilevante?Non c’è scambio? Non c’è fisicità?A Roma si direbbe, aahh Marrazzo?? Ma che, ce stai a cojonà?
Questa è solo una parte dell’intera intervista, che trovate sul link: http://www.repubblica.it/politica/2011/08/15/news/intervista_marrazzo-20450866/index.html?ref=search
Qui invece trovate un articolo di commento scritto da una donna che trovo estremamente appropriato:
http://lnx.donneinquota.org/?p=1642
Mi dispiace umanamente delle disgrazie di Marrazzo ma devo dire che questo modo di fare lo slalom tra i distinguo per non passare da omosessuale e pervertito lo rende ancora di più vulnerabile alle critiche e meno simpatico. Nei momenti difficile escono, nel bene o nel male, le vere qualità della persona. Diciamo che Piero Marrazzo, a mio avviso, ne esce una seconda volta con le ossa rotte. Detto senza acrimonia e con spirito di cristiana compassione, dal latino cum-patire.
Ultima chiosa sui “trans”. Ho fatto un corto teatrale sui trans, ho avuto modo di conoscere una (o un ) trans, insomma sono un minimo documentato anche se non sono mai stato a via Gradoli. Sono persone come tutti noi, solo con una sessualità un po’ …mischiata…Non mi piace che vengano criminalizzati, non è vero che tutti i trans battono, nel casino del mondo di oggi dove i ruoli non sono più così definiti, i trans occupano uno spazio che prima forse non c’era. E poi, non diciamoci fesserie, chi va coi trans apprezza i loro “attributi maschili”, è inutile che Marrazzo si arrampichi sugli specchi buttandola sullo psicologico.
.Infine, molti dei trans brasiliani, hanno fatto quella scelta sessuale, non per un'orientamento definito da piccoli ma unicamente perché c’è una richiesta, c'è un "mercato", che proviene da molti “maschietti italici”. Galletti in pubblico e piglia-in-c..ehm, in privato.
la salute riproduttiva è la migliore soluzione in diminuire la popolazione del mondo. così posso vedere qualcosa di sbagliato nell'uso di contraccettivi, quindi perché la Chiesa sono contro a questo?
Scritto da: writer jobs | 09/06/2011 a 18:03