Queste righe sono la la libera traduzione di un articolo apparso oggi su:
http://www.huffingtonpost.com/2011/08/19/facebook-like-button-illegal-germany_n_931652.html
L’autorità sulla Protezione dei Dati dello Stato di Schleswig-Holstein's, nella persona di Thilo Weichert, venerdì scorso, ha ordinato alle istituzioni dello stato di chiudere le pagine fans di facebook e rimuovere il bottone ”mi piace” dai vari siti , sostenendo che ci sia una violazione della legge tedesca ed Europea.
Facebook ha ribattuto di essere perfettamente in regola con le leggi europee.
Secondo Weichert praticamente con le tracce di visita o con l’utilizzo di applicazioni si rimane tracciabili dalla compagnia per due anni. Secondo Weichert facebook, crea un profilo personalizzato per ognuno.
Un portavoce di Facebook ha ribattuto che l’unica concessione alle aziende è quella di conoscere l’indirizzo IP di ognuno che clicchi il tasto “mi piace”, Inoltre, secondo il portavoce, i dati rinmanggono attivi solo per un massimo di 90 giorni., in accordo con i normali standards industriali.
Comunque l’azione di Weichert procederà al fine di intimare ai possessori di siti appartenenti nello Stato di Schleswig-Holstein di fermare da subito l’utilizzo di dati provenienti da Facebook disattivando i rispettivi servizi. Inoltre, quella che corrisponde alla nostra Autorità a difesa della Privacy, consiglia vivamente ai navigatori su internet di evitare di ciccare alcunché con le propria dita sui socialnetwork e tantomento di aprire account.
Lo scorso anno fu proprio grazie alle denunce delle autorità tedesche che “Street view” di Google dovette cambiare le proprie regole mentre nel gennaio scorso ci fu una querelle, sempre con facebook, riguardo la “ricerca amici” tramite indirizzi Email.
Questo è l’articolo in questione. Due riflessioni:
- la prima che, mentre l’autorità per la Privacy in Italia dorme sonni tranquilli quella tedesca controlla con teutonica precisione.
- La seconda che non si hanno tutti i torti nel criticare il possibile utilizzo distorto di dati personali da parte di aziende, gruppi politici o, peggio, malintenzionati che può avvenire trami facebook o, secondo me peggio, tramite certe applicazioni di fabook, alcune delle quali sono addirittura virali.
Occhio quindi a come agire, come comportarsi in rete, come e cosa cliccare. A rischio non solo i propri dati personali più banali (nome, cognome, ecc) ma anche l’indirizzo IP, che, per chi non ha un indirizzamento dinamico dell’IP, equivale ad un vero e proprio indirizzo virtuale del proprio PC.
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