Parliamo di una delle maggiori truffe "ideologiche" di oggi. La "crescita", di cui tutti parlano, soprattutto governanti e politici occidentali. Invocata da banchieri e da sindacati, più la si invoca e più c'è crisi e bancarotta. E' finita l'epoca d'oro della "crescita infinita"? Probabilmente sì. Il rischio default di molte nazioni europee dimostra che l'economia basta sulla crescita costante è un mito irrealizzabile, per il quale si sacrificano i migliori beni e le più importanti risorse del nostro pianeta. Possiamo datare con la rivoluzione francese, con l'ottimismo illuministico e con la successiva rivoluzione industriale, il punto di inizio della filosofia della CRESCITA, che è andata via via conquistando un posto in prima fila nelle politiche economiche del mondo intero, non solo quello occidentale. Oggi le cose, forse, cominciano a cambiare, qualcuno si comincia ad accorgere della necessità di dare maggiore potere al "cittadino" a discapito della folle corsa di una crescita fasulla che stà portando la nostra civiltà verso un punto di non ritorno. I fenomeni della globalizzazione e di una economia che controlla sempre di più la vita di ognuno di noi, costringendolo a consumare, a sprecare, a comperare in misura superiore alle proprie necessità reali ed alle proprie risorse, aprono gli occhi a sempre maggiori fette di popolazione, ancora "minoranze" ma minoranze illuminate, consapevoli e vogliose di un cambiamento. La nostra impronta ecologica in continua crescita, oltre a rendere ancora più poveri quelli che già lo sono, stà distruggendo il pianeta.
Ed ecco dunque la figura di uno studioso francese, Serge Latouche che potremmo definire come uno dei creatori della "decrescita felice". Termine questo non particolarmente affascinante dal punto di vista etimologico e neanche calzante al 100% visto che lo stesso Latouche dice che preferirebbe parlare di "acrescita", con l"a" privativa, piuttosto che di "decrescita".
A mio avviso il concetto di decrescita comunque è uno dei concetti basilari per la creazione di una nuova civiltà più a misura d'uomo, a misura del nostro ambiente e della natura stessa dell'uomo, che non dovrebbe essere più considerato, sin dalla nascita, semplicemente come un consumatore in più in grado di far crescere il PIL, e quindi un soggetto passivo schiavo delle alchimie economiche e costretto ad un consumo senza fine, ma dovrebbe tornare ad essere l'uomo creatore del suo futuro in un ambito completamente diverso, più libero, creativo e rispettoso.
Di seguito ecco alcuni interventi dui Serge Latouche ed alcuni suoi scritti, per chi volesse approfondire:
(su you tube si trovano molti filmati in proposito)
Alcuni documenti:
Il paradosso dello sviluppo sostenibile (English)
Piccolo trattato di decrescita felice (in francese)
Buona informazione a tutti!
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