L’accoppiata Mazzantini – Castellitto colpisce ancora.
Sarà che considero Margaret Mazzantini una brava scrittrice e Sergio Castellitto uno dei migliori attori italiani, fatto stà che il loro ultimo film mi è piaciuto.
Si vede la regia di un attore che cura amorevolmente il suo cast di attori, conoscendo tutte le paure ed i limiti tipici dell’attore sul set, ed il risultato è un grande lavoro di gruppo che esalta le qualità del singolo attore.
La storia descrive lo scontro generazionale tra i quarantenni-cinquantenni di oggi e la generazione dei loro figli. E’ una storia non convenzionale, con spunti comici, teneri ed anche assurdi.
Lo spunto, è il rapporto della figlia della coppia, ancora minorenne, con un settantenne, rappresentato in modo delicato da Enzo Iannacci, timoroso ma credibile davanti la macchina da presa.
Intorno a questa storia ruotano tanti personaggi, impersonati in modo divertente da bravi attori, dalla Bobulova ad una Lucilla Morlacchi, anziana signora delle scene teatrali nazionali, presente con un un bel cameo.
Poi una Laura Morante, molto cresciuta come attrice e splendida e fascinosa quarantenne, che interpreta il ruolo di una strizzacervelli incapace, come tutti i suoi colleghi, di gestire le questioni personali ed in particolare i sui rapporti come madre e come moglie.
L’unica parte un po’ sfocata e non all’altezza del resto del cast è quella di una sperduta Lola Ponce, non troppo credibile amante del “ficaccio” padre e che preferiamo di gran lunga come l’indimenticabile “Esmeralda” di Notre Dame de Paris.
Il film, garbato e divertente, racchiude dei momenti di umorismo, altri di poesia, altri di vita quotidiana vissuta, alcuni personaggi, e le relative situazioni, che ruotano attorno alla storia assomigliano infatti così tanto a persone conosciute che viene da scambiarli per nostri vecchi amici.
Ho letto di questo alcune critiche eccessivamente negative.
Certo, ogni tanto il ritmo si abbassa, c’è la volontà di evitare imbarazzanti rischi di pedofilia per quello che è un rapporto “al limite” tra persone con 50 anni di età di differenza, e per evitare tale rischio alla fine questo rapporto sembra più quello padre-figlia che quello di due amanti. Insomma, una ”provocazione” lasciata a metà, un po’ autocensurata, che magari poteva portare a sbocchi più anticonformisti ed evitare un finale un po’ troppo “buonista” e scontato, in linea comunque col clima natalizio. Ciononostante, e con tutti i vizi di un cinema un po’ troppo “teatrale”, è un film che vale la pena di vedere.
Un mio personalissimo consiglio? Ignorate i cinepanettoni, difficilmente digeribili come molti panettoni nostrani, e sorseggiate due ore di buon cinema italiano.
Comunque per i prossimi giorni mi attendono niente di meno che gli ultimi film di Woody Allen e di Clint Eastwood, di cui ne ho sentito parlare molto bene.
A presto da Alex, il vostro critico cinematografico (molto) occasionale.
Il trailer del film:
http://www.mymovies.it/film/2010/labellezzadelsomaro/news/traileranteprima/
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