27 giugno 1980 – 27 giugno 2010
Trenta anni di menzogne, di mezze verità, di depistaggi, di intimidazioni, di rappresaglie, di ingiustizia palese.
- Mettete una cinquantina di persone a Punta Raisi in attesa dei parenti in arrivo da Bologna con un volo Itavia
- Mettete che il volo non arriverà mai a destinazione, in quanto l’aereo “scomparirà” dai radar tra Ponza e Ustica, alle ore 21:04 il pilota non risponde più al controllo aereo di Roma
- Nell’incidente morirono 81 persone
- Si fecero all’inizio tutte le ipotesi possibili:
- Cedimento strutturale dell’aereo
- Bomba a bordo
- Collisione o quasi collisione con un altro aereo
- Abbattimento dell’aereo a causa di un missile.
- A causa delle polemiche sull’ipotesi del cedimento strutturale l’Itavia dopo pochi anni andò fallita Sulla base del rapporto dei periti Usa Ntsb, che escludevano altre cause se non il missile, il presidente dell'Itavia, la società proprietaria del Dc9, sino allora messa sotto accusa per l'incidente, scrisse una lettera al ministro Formica denunciando la campagna denigratoria promossa dall'Alitalia contro la sua compagnia, ribadendo che ad abbattere il Dc9 fu un missile. Per tutta risposta la Procura della repubblica di Roma denunciò Davanzali per diffusione di notizie false e tendenziose. Il 22 gennaio 1981 il ministro Formica firmerà il decreto di revoca della concessione dei servizi di trasporto aereo di linea affidati alla società Itavia. A distanza di tempo si può dire con certezza che NON FU CEDIMENTO STRUTTURALE !!
- Al momento del fatto vi erano forti movimenti di aerei militari nei cieli italiani, due portaerei stazionavano nel mediterraneo, una Francese, la Clemenceau, una americana.
- Alcune tracce radar di aerei non civili partivano dal mare (aerei militari decollati da una portaerei).
- Due F-24 del quarto stormo dell’aereonautica militare, reduci da un volo di addestramento, in avvicinamento a Grosseto, alle 20:24 dello stesso giorno, avevano lanciato un segnale di allarme (cod. 73, che voleva dire un allarme non del velivolo steso ma un allarme generale), segnale confermato su richiesta del controllo aereo militare e ripetuto per TRE VOLTE. Uno degli allievi apparve visibilmente terrorizzato al ritorno del volo.
- I due piloti, Mario Naldini ed Ivo Nutarelli, morirono nell’incidente aereo delle frecce tricolori a Ramstein il 28 agosto 1988.
- Un aereo libico precipitato fu ritrovato a Castelsilano (Crotone). Le autorità cercaro di accreditare l’itpotesi che l’aereo fosse caduto il 28 luglio, ovvero venti giorni dopo l’incidente di Ustica, ma i referti di un medico legale furono incompatibili con questa ipotesi. Alcune testimonianze di persone sul posto collegarono invece i rapporti tra questo incidente e quello dell’Itavia.
- Nonostante molte “strane coincidenze” le autorità militari negarono sempre una connessione tra i due fatti e spinsero sempre sull’ipotesi della “bomba a bordo” per l’aereo dell’Itavia ( ipotesi molto fantasiosa dal momento che l’aereo partì con due ore di ritardo mentre il volo durava circa un’ora (come avevano potuto regolare i timers della bomba?)
- Nei quindici anni successivi a Ustica avvengono 13 morti sospette, in maggioranza ufficiali e sottufficiali dell’aereonautica in qualche maniera testimoni dei fatti in modo diretto o indiretto. Due marescialli impiccati, il sindaco di Grosseto, che ebbe informazioni relative agli allarmi aerei di cui sopra, altri militari morti a seguito di incidenti stradali e omicidi.
- Depistaggi vari, cancellazione tracce radar, scomparsa di documenti militari afferenti il giorno della strage, intimidazione di testimoni, uccisioni, questo accadde negli anni successivi alla strage.
- I periti del Cnr che rilevarono tracce di esplosivo che poteva ricondurre solo all’ipotesi del missile furono minacciati
- A 28 anni dalla strage, la Procura di Roma ha riaperto le indagini, in base alle dichiarazioni del presidente Cossiga, secondo il quale un missile lanciato da un aereo militare francese (evidentemente partito dalla portaerei Clemenceau, di stanza nel mediterraneo) aveva colpito per sbagli l’aereo dell’Itavia invece di colpire il mig libico.
- La scatola nera ed altri resti furono ritrovati da una società incaricata, la Infremer, francese, che consegnò i reperti in tempi più lunghi del previsto. Si ipotizzò che avessero prima controllato la scatola nera. Non si trovò o non fu fatto trovare, nessun resto di missile.
Si potrebbero scrivere altre migliaia di pagine sull’argomento, infatti molti i libri sull'argomento, l'ultimo è quello di Rosario Priore, che partecipò all'inchiesta giudiziaria, ma certo questa è una delle pagine peggiori della STORIA DELLA REPUBBLICA ITALIANA.
L’aereonautica italiana, per “presunte” ragioni di stato, insieme ai servizi segreti, opera il più lungo e violento DEPISTAGGIO, di tutta la nostra storia repubblicana. Le vittime? Gli 81 passeggeri ed equipaggio del volo IH870, i loro parenti, gli italiani tutti ed anche molti componenti stessi dell’Aereonautica Italiana che furono minacciati, “incidentati” o uccisi da questa vera e propria “mafia di Stato”
Quando si avrà una VERITA’ DI STATO SU USTICA?
http://it.wikipedia.org/wiki/Itavia
http://www.fondazionecipriani.it/Scritti/usticae.html
http://www.nove.firenze.it/ustica/
http://www.misteriditalia.it/ustica/
http://www.stragi80.it/indice.html
http://documentidossier.splinder.com/post/17559788/La+strage+di+Ustica
http://www.dirittodicritica.com/2009/06/30/strage-di-ustica-le-mezze-verita-che-strangolano-i-fatti/
http://strageustica.forumfree.it/
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