Questo raccontino l'avevo scritto per FB, lo riporto anche qui, in fin dei conti è pur sempre il mio blog, no?
hmmm, è ferragosto, miciù, non mi guardare così, possibile che quando ti parlo mi guardi sconcertata come se vedessi un pazzo che parla con i gatti?
E’ ferragosto, e chi se ne… sì chi se ne… che strano mondo, veh? La gente impazzisce pur di stare a ferragosto da qualche parte esotica o meno… lo so, lo so, sono io che sono strano a starmene stravaccato a casa, sorseggiando un caffè, a leggere su una sdraio accanto al portafinestra, protetto dalla zanzariera. Ste cazzo di zanzare, è triste la situazione, una volta le facevo tutte secche, adesso che alla miopia s’è assommata la presbiopia, presbiopia, si dice così?.. non ne becco una neanche a due centimetri dal naso. Cilecca. In compenso sono dotato di fornelletto elettrico antizanzara, spirali puzzosissime, pomata autan, marchingegno elettrico a pile che emana effluvi anti-zanze. Tutte cose riposte in un cassetto, ancora sigillate.
Ci sarebbero altre lei, che non sono mai state delle “lei” per me.
Lo potrebbero diventare. Ma non a ferragosto. A ferragosto ognuno si
trova la “lei” che c’ha al momento, chi non ce l’ha s’attacca. E
m’attacco. Domani chiamo quella mia amica bionda che vorrei non fosse
più solo amica. No nemica, no, magari qualcosa in più che amica.
Amante, sì amante, anche se la parola amante mi fa ridere. Oppure
quella, come si chiama, quella alta, bruna, mannaggia non mi ricordo
neanche il nome, lasciamo perdere. Meglio leggersi un altro racconto.
Basta col caffè, altrimenti stanotte non dormo. Domani la chiamo,
forse…
E’ ferragosto.
Sti Cazzi
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