I media e soliti giornalisti parlano di fatalità. Ma quale fatalità! Raramente gli incidenti sul lavoro sono frutto di fatalità. In genere ci sono sempre responsabilità, anche multiple. Nel caso specifico copio ed incollo un mio commento ai tristi fatti postato nel blog sulla sicurezza sul lavoro:
L'ultimo incidente di Mineo (Ct), di 6 persone decedute in un pozzo
di un depuratore, dimostra che il grosso problema è sempre quello della
COMPLETA IGNORANZA delle norme di sicurezza, da parte di Aziende,
operatori e perfino enti pubblici (in questo caso il comune). Al di là
dei risultati dell'indagine giudiziaria, ecco quello che scriveva un
collega ingegnere in una perizia del 2001 sui rischi per ispezioni
fognarie (per quanto riguarda solo la parte relativa al rischio-gas): Rischi per esposizione a gas
All'interno della fognatura si generano fermentazioni batteriche di tipo aerobico ed anaerobico: le fermentazioni aerobiche consumano l'ossigeno presente nell'atmosfera, mentre le anaerobiche possono generare gas pericolosi quali metano ed acido solfidrico.
La mancanza di ossigeno e forse il pericolo più grave in quanto:
- è solitamente sottovalutato perché la mancanza di ossigeno non si avverte subito (nessuna differenza per l'olfatto) ma dopo un certo periodo di tempo di esposizione, manifestandosi tramite affanno, pesantezza del respiro e mancanza di forza, fino allo svenimento;
- al momento della individuazione del pericolo la persona tenta di reagire ma vengono a mancare la lucidità e le forze per reagire od allontanarsi;
- per la mancanza di ossigeno sono inutili le mascherine comunemente usate per la protezione delle vie respiratorie, ma risulta necessario che l'operatore sia fornito di autorespiratore con bombole ad aria, oppure autorespiratore con aria sanitaria pompata dall'esterno (sistemi in air-line), sistemi che normalmente non sono in uso per il loro elevato costo;
- un secondo operatore che, non attrezzato, corre in soccorso di un primo operatore colpito da asfissia, può cadere a sua volta vittima.
Come nota di complemento per capire meglio il fenomeno: nell'aria ambiente l'ossigeno è presente per circa il 21% in volume; a pressione atmosferica una concentrazione di ossigeno inferiore al 18% provoca affanno e perdita di lucidità ed una concentrazione inferiore al 16% può provocare la morte per una esposizione prolungata.
Come nota di complemento si segnalano diversi casi di persone morte per asfissia dopo essersi calate in pozzi (anche non di fognatura) di pochi metri di profondità.
Presenza di acido solfidrico e di metano: l'acido solfidrico, anche se è un composto tossico, rappresenta comunque il pericolo minore in quanto ha una soglia di olfattività estremamente bassa (caratteristico odore di uova marce) per cui si avverte il pericolo prima di esporsi (ad esempio, nel caso della fognatura, la presenza di odore significa una concentrazione tale da non destare preoccupazione per la salute, mentre un odore acre e forte di uova marce risulta pericoloso ma l'odore è tale da provocare naturalmente repulsione all'esposizione.
Il metano invece rappresenta un altro grosso pericolo in quanto è olfattivamente impercettibile, è più leggero dell'aria quindi tende a depositarsi verso l'alto formando delle possibili sacche che possono arrivare alla concentrazione tale da rappresentare pericolo per l'esplosività. In tal caso è opportuno l'impiego di attrezzatura antideflagrante (illuminazione a bassa tensione e/o antiscintilla).
Per l'ingresso di personale in pozzetti o pozzi profondi oltre i 2 metri vanno quindi prese determinate precauzioni così elencabili:
adeguata aerazione del locale mediante l'apertura di tutte le prese di aerazione disponibili e, se possibile, introdurre aria mediante aerazione forzata (soffiante);
misura del grado di ossigeno e di esplosività, attraverso apposita strumentazione (ad oggi esistono strumenti di basso costo usa e getta che hanno tali funzioni);
essere dotati di adeguata attrezzatura: imbracatura con fune di sicurezza per la persona che scende ed almeno due persone all'esterno che siano in grado si estrarre l'operatore di forza, oppure avere a disposizione sistemi di sollevamento (cavalletti con argani e verricelli).
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E' inutile dire che sembra che nessuna delle precauzioni di cui sopra erano state adottate!!
E' stata una vera e propria ecatombe. Probabilmente all'inizio sono svenuti i primi due, poi man mano gli altri hanno cercato di soccorrere scendendo e soccombendo a loro volta. In questi casi senza le adeguate attrezzature di intervento e di protezione individuale non si può far nulla!!
Alla fine della fiera solo la solita retorica da quattro soldi di autorità e papaveri. A quando la prossima strage??
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