Parafrasando un modo di dire in voga negli anni passati, potremo dire che la Cina è sempre più vicina per quanto riguarda i suoi prodotti e la sua nuova potenza economica. I cinesi si stanno comprando interi quartieri a Roma, Milano come a Londra e New York. I prodotti cinesi non hanno concorrenza e dominano su tutte le piazze mondiali. Hanno acquistato e portato in Cina ogni tipo di macchinario ed oggi non esiste un domunio economico dove non siano entrati.
Ma, parallelamente, oggi la Cina e sempre più lontana per i diritti umani. In Tibet, fà impressione sentire parlare i cinesi di "cricca del Dalai Lama", neanche rispettano i sant'uomini, ma anche in casa propria non è che il governo cinese scherzi. 5 anni di galera per un dissenso mormorato sottovoce, la fucilazione per reati un tantinino più gravi (ma mica poi tanto più gravi). Circa un'ottantina i delitti passibili di pena di morte, c'è di tutto, dall'omicidio, anche involontario, alla corruzione, al furto, alla caccia di specie protette..... ufficialmente sono state rese pubbliche 3400 esecuzioni nel 2004, ma i dati effettivi sono coperti dal segreto di stato.
Pensate che l'unica concessione ai diritti umani è stata quella di passare dalla brutale fucilazione di massa al più "politically correct" iniezione letale, si soffre di meno, insomma, è più umana....
Wikipedia sulla pena di morte in Cina
Certo, andare o non andare alle olimpiadi non è tra quei dilemmi che non ci fà dormira la notte, però fà rabbia vedere che i dittatori di una nazione come quella cinese possa sbeffeggiare tranquillamente tutti i DIRITTI UMANI, sia in TIBET oltre che a casa propria.
E' inutile dire che dal nostro piccolo blog stiamo dalla parte del Dalai Lama che lotta, non solo contro la dittatura cinese, ma anche contro la grande ipocrisia dei paesi occidentali che gridano, gridano e sottobanco continuano a fare accordi commerciali e politici con i governanti cinesi. E bravi!!
Anche il Papa agisce in modo equivoco a riguardo.I giorni scorsi ho sentito che la radio diceva che il Papa aveva detto alcune parole di condanna dei fatti nel Tibet. Non era esatto. Il Papa ha condannato genericamente la violenza, senza far riferiemento preciso nè alle repressioni della dittatura cinese nè ad altro. Poteva sembrare anzi una condanna delle manifestazioni che erano sfociate in alcuni episodi di violenza. (ma i nostri bravi giornalisti italiani, servi del potere, di tutti i poteri, si son guardati bene di dare la notizia nel modo giusto!)
Anche il Vaticano gioca la carta dell'ipocrisia....
Evviva il Dalai Lama! Evviva il popolo Tibetano! Evviva una nuova Cina liberata dai tiranni post-comunisti!
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