Fine d'anno triste per la morte del settimo operaio della Thyssen, deceduto ieri a Torino.
Speriamo che in questa italietta dove gli interventi vengono fatti, se si fanno, solo dopo che avvengono le tragedie, si faccia piena luce sui fatti.
Inoltre, dopo le lacrime di coccodrillo di governo, politici, sindacati e chi più ne ha ne metta ci auguriamo che la lotta contro le morti bianche sia fatta seriamente.
E' una lotta senza quartiere che deve interessare molti ambiti che fino ad adesso sono non toccati.
Eccone alcuni:
- defiscalizzazione degli oneri per la sicurezza. Spesso gli imprenditori fanno fatica a stare in regola con tutti gli adempimenti. Il governo gli dia una mano;
- lotta senza quartiere al lavoro nero, all'evasione totale, anche di piccolo calibro, bastano quelli che fanno un doppio lavoro in nero per mettere in crisi molte aziende del settore che spendono tanti soldi per cercare di stare in regola.
- educazione per la sicurezza che parta dall'asilo e segua la vita dei cittadini. Perchè tra morti bianche, incidenti stradali ed incidenti domestici, le cifre dei morti sono superiori a quelle di qualsiasi guerra. Spesso una disattenzione o una leggerezza sono fatali e possono causare anche grossi disastri. E tutto ciò è intollerabile...
- aumentare la formazione per gli addetti dei settori più a rischio incidente;
- ispettori del lavoro qualificati, presenti nei cantieri non per arrotondare lo stipendio facendo anche qualche multa per mettersi la coscienza in pace, ma ispettori che vigilino veramente sulla sicurezza, ma senza essere troppo fiscali e dando una mano a chi vuole veramente mettersi in regola e punendo duramente i soliti "furbetti".
Questi sono lacuni punti ma ci sarebbe tanto altro da dire e da fare, soprattutto...
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