E' morto Enzo Biagi, che io reputo essere stato un buon giornalista e non un grande giornalista.
Non ricordo suoi scritti, reportages o interviste memorabili ma potrei sbagliarmi e sono pronto a riconoscere la mia ignoranza in merito.
Ebbene adesso Biagi stà rischiando la beatificazione perchè:
- ha subito l'ostracismo di Berlusconi;
- Era stato partigiano.
Mi sembre che questo modo di "glorificarlo" ottenga l'effetto opposto di mortificare la sua figura di giornalista, facendolo apparire uomo di parte più che libero pensatore. Paradossale come alcune volte la retorica prenda la mano e stravolga il senso di quello che si vuol dire!
Del resto non mi pare che sia stato un martire dell'informazione per i cinque anni che non entrò alla RAI (ci sono altri giornalisti che in RAI non ci sono MAI potuti andare per ostracismo o che sono stati cacciati senza più tornare). Se volessimo parlare dei rapporti tra giornalismo e potere potremmo scrivere enciclopedie, tra scribacchini lecchini di lunga e luminosa carriera ed onesti giornalisti cui viene resa ogni giorno la vita difficle. Difficilissimo poi diventare direttori senza cedere a qualche compromesso (pochissimi i casi che mi smentiscono).
Quello che non mi và giù è questa retorica da quattro soldi che, se voleva dare il massimo di riconoscimento al grande giornalista, ottiene invece l'effetto opposto di apparire un inutile e doveroso rituale postumo.
La ciliegina sulla torta è rappresentata da Paolo Mieli che ci dice come Biagi sia stato una sorta di suo "padre putativo", dal punto di vista professionale. E tenuto conto del carrierismo del soggetto e della sua contiguità con i "poteri forti" è tutto dire!!
Insomma, invio un saluto rispettoso ad Enzo Biagi che sicuramente avrebbe gradito parole più semplici e meno retoriche sulla sua scomparsa.
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guardate questo articolo: la stecca nel coro - blog
molto interessante e conferma le mie riserve sul personaggio Biagi, tra camicia nera ante 1945 e liquidazione transattiva con la rai per una cifra intorno al MILIONE E MEZZO DI EURO !!!!
Alla faccia del "martire antifascista!!!"
Ho trovato pateticamente mediocri tuti gli appuntamenti televisivi in suo onore consumatisi in questi due giorni. Biagi è stato un buon giornalista, ma credo che la sua carriera, si fermi in quanto a bravura circa tre anni fa. Non mi piaceva la posizione partigiana assunta nei confronti di Berlusconi, ma non perchè sia meglio di prodi, anzi...entrambi non si dovrebbero mai più ripresentare agli elettori. Più che parlarne di Enzo Biagi, gli esibizionisti della parola da salotto avrebbero dovuto mettersi da parte e lasciare che si mandasse in onda qualche suo meraviglioso reportage. biagi mi commuoveva quando si recava dopo un terremoto o nelle fogne di Bucarest per raccontare la vita dei bimbi romeni che affamati annusavano un composto tipo benzene per evitare gli venisse fame.quel capolavoro lui lo intitolò "padre nostro" ed andò in onda al natale di 4 anni fa credo. Ma non fu il solo bel lavoro, lasciatoci, ricordo pure altri, magari le interviste ai capi di stato o ad Arafat.A scavare nell'archivio rai sarebbero usciti a iosa, solo che hanno preferito comparire loro....
Scritto da: Anna Villani | 11/08/2007 a 16:48