Oggi ho approfittato di un salto fatto ad Ostia per lavoro ed ho fatto il turista con macchina foto.
Ostia, località che ha avuto il massimo splendore negli anni '60 e '70, era considerata la marina di Roma, meta di moltissimi romani, quelli, "fagottari", che non si potevano permettere una vera vacanza e facevano su-e giù da Roma (quando entrò in funzione la metropolitana ci fu il "boom" dei pendolari) e quelli, più ricchi, che avevano magari una villa o una seconda casa e si godevano i mesi estivi col venticello di brezza di Ostia appunto.
L'icona tipica di Ostia di quegli anni, lo stabilimento Kursaal
e la piscina coi suoi trampolini (che io non ho mai avuto il coraggio di affrontare...)
l'Ostia di tanti film anni sessanta/settanta con pecorino-Delle Piane (giovanissimo), Fabrizi, i fusti delle epoca, Maurizio Arena e company, Vianello e Tognazzi, Enrico Maria Salerno "l'ingegnere" alle prese con una giovanissima e bellissima Caterine Spaak (dolci inganni?).
Invece "Casotto" di Sergio Citti venne qualche anno dopo e fu ambientato mi sembra a nord di Ostia, Castelporziano, in quella zona dove adesso ci sono "i cancelli".
Quello fu un grandissimo film, non troppo compreso, con delle presenze incredibili di grandissimi attori, da Proietti a lla Melato, da Paolo Stoppa ad un Michele Placido giovanissimo, che se non sbaglio fà la parte di un giovinotto molto imbranato che viene al mare per la prima volta, a Jodie Foster, giovanissima star holliwoodiana appena reduce dall'oscar di Taxi Driver, che in una recente intervista si ricorda ancora oggi della grande umanità di Sergio Citti e del suo stupore quando lo sentì cantare a ristorante delle canzoni romane. Il bello di quel film è che fu un film a basso costo, nel senso che gli attori accettarono di essere pagati ben al disotto del loro cachet, convinti dalla bontà del film. Tra parentesi, guarda caso, il primo film da regista di Sergio Citti fu proprio "Ostia".
Ma torniamo a Ostia. Beh vi faccio vedere altre foto fresche-fresche di giornata c he mostrano i mille aspetti dell'Ostia di oggi, con le palazzine di stile vario alcune molto belle dagli anni '30-'40 in poi, alcuni edifici in lungomare dei Toscanelli ancora da restaurare, è un peccato perchè sono edifici con una certa rilevanza storica ed architettonica.
Alcune palazzine, come questa tinteggiata bianca, sono interessanti dal punto di vista architettonico.
Talvolta anche i colori danno espressività all'architettura.
Ad Ostia, come capita a Roma, si nota troppo spesso la differenza di stili architettonici tra edifici adiacenti per cui a fianco di palazzine con un certo rigore architettonico capitano i peggior prodotti dei palazzinari anni '60.
Ma Ostia è anche il lungomare che è abbastanza ordinato e dotato di un buon arredo urbano.
La cosa peggiore è il traffico, che non è altro che il traffico di Roma in vacanza al mare. Un traffico pericoloso, il lungomare invoglia a correre e molto spesso di sera i passaggi pedonali poco illuminati e poco segnalati sono luogo di incidenti anche gravi.
Le "rotonde" di Ostia sono punto di ritrovo per appuntamenti tra amici. La sera si passeggia, guardando il tramonto e gustandosi un gelato.
Infine, mi sono aggirato tra le bancarelle di libri nuovi sul lungomare e, ahimè, ho acquistato un bel pò di libri. Perchè per me l'estate è soprattutto leggere molti libri, attività che l'inverno è impossibile dato il tempo dedicato al lavoro e magari ai copioni di teatro. Mi aspettano nientedimeno che: Montale, Baudelaire, Bukowsky e Khaled Hosseini (il cacciatore di aquiloni). quando avrò letto vi dirò. Approfitto dell'occasione per segnalare un mio prossimo post su AmaraMente
http://amaramente.blogspot.com/
riguardo il romanzo "Neve" di Orhal Pamuk che ho appena finito di leggere con mucho gusto. Hasta luego!
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