Riflessioni, dubbi e domande "terra-terra" sul cielo, le religioni, sul mondo e sul sopramondo...
Dov'è Dio, dove abita? Qual'è la Giusta Religione il Giusto Credo, il Vero Profeta? Quale Scritture sono veramente Sacre e scritte sotto la luce di Dio e quali no?
Non sò, ho cercato per anni un Maestro, una guida, per un periodo l'ho trovato, il Maestro esiste solo in quanto tu sei un suo discepolo, non è un fatto OGGETTIVO, poi ho ripreso il cammino da solo. Beh, da solo proprio no, nessuno di noi è veramente solo.
Ognuno di noi è accompagnato da coloro che stanno in mondi paralleli ed affini al nostro, che ci proteggono e ci aiutano per quello che possono.
Forse il nostro compito è di cercare di raggiungere i paradiso, che dicono tutte le scritture, è il luogo degli "uomini di buona volontà", perchè solo loro varcheranno quel confine. Quindi dovremmo cercare di essere non tanto e non solo dei "buoni cristiani" o "buoni buddisti" o "buoni ebrei" ma soprattutto di essere "degli uomini di buona volontà". Tra essi non esistono steccati, figuriamoci le guerre, le divisioni religiose sono fatte per chi non crede, per chi non ama, per chi non cerca. La propria religione non è una tessera sindacale che ti dà diritto alla "pensione eterna". Ehehe detto così fà ridere. Ma pensare che ci si possa assicurare l'eternità semplicemente assicurandoci l'amicizia e l'appoggio di tonache o mullah, o seguire alla lettera i dettami di liturgie che non hanno più alcun significato, follia.
Difficile distinguere tra sacro e profano, tra il sacro contenuto in alcuni luoghi più profani del mondo ed il profano che si annida nei luoghi teoricamente più sacri del mondo...
Difficile distinguere tra un presunto "DIO VENDICATORE" che vuole mettere a ferro a fuoco l'umanità, che distrugge Sodoma e Gomorra, il Dio delle Crociate e delle conquiste saracene, il Dio cattolico della poco santa inquisizione, il Dio dei sacrifici umani dei Maya, col Dio amorevole che si sacrifica fino all'estremo per noi.
Dio lo scopriamo forse in noi quando riusciamo a provare, non sempre ci si riesce, quella "compassione" nei confronti degli altri. "compassione" che non ha il significato distorto della lingua di oggi ma significa "cum patire" ovvero: "soffrire insieme".
Imparare a soffrire le pene degli altri, imparare a comprendere, a capire, a non giudicare. Ma quanto tempo dovrà passare prima di riuscirci? Quanti errori dovremo fare, quante persone dovremo "ferire" prima di accorgersi cosa è veramente importante e cosa e no?
Dio aiutami a riuscirci prima o poi....
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