.... Ninnananna, ninnananna, ninnaue', ninnananna ninnaue' ....
Ogni tanto, ripenso a fatti, persone, situazioni e scoppio a ridere, da solo. Fossi un pò pazzo! Jelena dice che non sono pazzo, dovrei solo riposarmi, non pensare al "grande male", distrarmi. Dice che dovrei fuggire da Mosca, andare sul mar Nero, godere un clima più favorevole, ma a me piace tanto stare dentro casa a rimuginare.
E' come un meccanismo magico che gira, gira, gira, gira...... Le idee nascono da un neurone della corteccia cerebrale, fanno un salto, rimbalzano sul cranio, frantumandosi si moltiplicano, sono tante, veloci, camminano veloci come formiche. Non si fermano di fronte a nulla. Scavalcano i baratri della mente con una tenacità impressionante.
La primavera è appena iniziata, qui l'inverno è stato molto rigido, ma a me piace la neve, il ghiaccio, il respiro che si tramuta in tanti aghi ghiacciati... Mi piace uscire sfidando la temperatura glaciale senza un berretto caldo in testa. I capelli hanno diritto a respirare anche loro l'aria pungente.
Adesso stò meglio, l'ultima crisi mi ha quasi stroncato, ma io devo essere proprio pazzo, mi sento bene comunque, e dovunque e quantunque..
Yuri mi ha lasciato quel libro, non l'ho ancora aperto, mi incuriosisce ma non l'ho ancora aperto. Forse lo farò domani, se ci sarà un domani. C'è un domani, Jelena?
Si c'è un domani, lo dice anche la televisione ed allora deve essere vero. Quel pasticcio era molto buono, troppo forse, non vorrei aver ecceduto....
Non eccedo mai in nulla, bevo poco, mangio poco, scopo poco, faccio tutto poco, forse è che so di stare in riserva e non vorrei rimanere per strada senza benzina.
Odio dipendere dagli altri, odio la commiserazione degli altri. Mi pare sia un modo per toglierti l'ultimo barlume di individualità, per sporcare anche le poche cose autenticamente vere, che siano pure cerume di orecchie o piscialletto.
Forse aveva ragione il vecchio Al quando non si curava di nulla e beveva fino a sfondarsi il fegato. No, non aveva ragione, la disperazione non ha mai ragione, la disperaz. Che il diavolo ti pigli, Jelena, cosa fai lì davanti, a guardarmi come se vedessi un fantasma. Sono io, il tuo vecchio, ti ricordi?
Ah, sono io che non ricordo!? Può darsi, anche il meccanismo del ricordo è un ben strano meccanismo. Con me certe volte si inceppa. O perchè funziona troppo bene, e mi ricordo tutto quello che ho fatto nel 1961, si tutto tutto, o si inceppa perchè mi cala davanti agli occhi una nebbiolina grigia grigia e non riconosco più nessuno.
Chi sono? Cosa sono? Chi diavolo sono , Jelenaaaa, porca miseria, dimmi qualcosa!! Sono pazzo, Je? sono pazzo, sì, forse lo sono, forse lo siamo tutt' e due, anche te che stai qui a guardarmi. Ma che guardi, Je, guardi il riflesso di come eri bella ieri ed oggi non lo sei più?
Sei un cesso, Je, anch'io son diventato un cesso, lo so, si lo so benissimo.
Ma che importa. Siamo dei cessi, magari non felici, ma vivi.
Cantami quella ninnananna Je, ti prego, cantamela, non l'ho più sentita da così tanti anni.......
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