Lasciatemelo dire: Proprio oggi Ivan Basso ha dimostrato di essere un grande campione. L'Unico che abbia confessato quello che gran parte del mondo delle due ruote fà ed ha sempre fatto dagli albori, ai tempi di Eddy Merkx ad oggi.
Lo sportivo Ivan Basso ha sbagliato, ma non è stato l'unico certamente, anzi non ha fatto che seguire una pratica diffusissima in questo sport. Ma si è riscattato alla grande, avendo l'enorme coraggio di confessare apertamente le sue responsabilità. E' molto più importante questo piuttosto che gli errori da lui confessati. Forse se lo stesso coraggio l'avesse avuto il povero Marco Pantani non sarebbe stato risucchiato in quel terribile gorgo che gli ha tolto la vita.
Da "Repubblica online:
<Il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco, si è mostrato soddisfatto degli sviluppi della vicenda e ha lanciato un appello: "Ivan ha fatto esattamente quello che tutti chiedevano a Pantani e che Marco non fece: ora, ve lo chiedo a nome del ciclismo, non lasciate solo Ivan Basso". >
Condivido in pieno queste parole, finalmente niente ipocrisia ed arroccamenti su posizioni fasulle e precostituite ma si comincia a guardare in faccia alla realtà.
Realtà del ciclismo, ma non solo, DI BUONA PARTE DELLO SPORT AGONISTICO IN ITALIA, che tra abusi di farmaci, tecniche probite, tecniche non proibite soltanto perchè sconosciute e doping vero e proprio, è una vera e propria fucina di mostri creati in laboratorio. Non farò esempi per non incappare in denuncie ma basta pensare a settori morti tornati a vincere improvvisamente, atleti "vecchietti" che diventano supermen a 40 anni ed altre cosette del genere. Una battaglia contro il doping tra cui si sono sempre segnalati Donati, Pietro Mennea e pochi altri. Il Coni ultimamente sembra, almeno a parole, che finalemente sia un pò più sensibile al problema, ma le federazioni non sempre intervengono.
Aiutiamo in questa battaglia TUTTI gli atleti, i dirigenti sportivi e gli allenatori che vogliono vincere il muro di omertà! oggi in italia si effettuano pratiche pseudo-dopanti già a ragazzi di 10-12 anni, e non sempre per fini agonistici. Alcune volte l'emulazione gioca brutti scherzi e magari ci si dopa di nascosto...
Ed il doping, tutti i doping, si possono vincere SOLO quando alla base dello sport c'è la CULTURA SPORTIVA. Ma De Coubertin è morto da un pezzo e nessuno si ricorda più di lui. E personaggi come Zeman, veri maestri di sport, sono sbeffeggiati come se fossero "gli scemi del villaggio", e si preferisce osannare personaggi pseudo-vincenti, di cui non farò i nomi ma che si possono immaginare, che parlano esplicitamente CHE QUELLO CHE CONTA E' SOLO VINCERE.
Beh, è da questa affermazione che storicamente parte la lunghissima storia del doping....
Anche perchè, cari sportivi, medici sportivi, allenatori, preparatori, dirigenti sportivi, genitori di ragazzi che fanno sport, "acca' nisciuno è fesse" e quello che accade è sotto gli occhi di tutti. Anche se pochi, pochi, pochi ne parlano. E tra questi pochi POCHISSIMI GIORNALISTI.
Vero giornalista con i contro-fiocchi, se ci sei batti un colpo e fatti sentire!! Altrimenti sei solo una rotellina di questo fasullo ingranaggio mediatico.
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