Ahiahiaia, Mi sono appena fatto, per andare da un cliente, un’ottantina di km sotto una bella pioggia fitta-fitta, non un temporale, per carità, ma pur sempre una signora pioggia, di quelle che fanno la loro “porca figura”.
Non capisco perché non mettono dappertutto l’asfalto cosiddetto “drenante”. Viaggiare in moto sotto un’acquazzone con buche e pericolosi ristagni d’acqua, su una strada dove ci sono sconsiderati automobilisti che vanno a 140-150 all’ora come se nulla fosse, anche sotto un nubifragio, (trattasi della Pontina), come si fa? E’ inutile dire che non è il caso spingere sull’acceleratore, perché in caso di emergenza sarebbe garantito un bel volo con tante belle conseguenze. E quindi ho prudentemente rallentato, non facendo i conti col motorone della mia moto, che pur non essendo da corsa è spinto a sufficienza per patire i bassi regimi, sotto i quattromila, a bagno totale d’acqua, tende pericolosamente a spegnersi. Così dopo diversi pericolosi stop in mezzo alla strada dovuti alla volontà del motore di non andare più avanti, il tutto sotto una bella pioggia, alla fine decido che è il caso di andare con una marcia molto bassa, in modo da tenere almeno 5000-6000 giri di motore e non fermarmi più. Ok. Alla fine, dopo più di un’ora a bagno, tra pontina e raccordo, arrivo sufficientemente inumidito da meritarmi le “pezze calde”. In realtà la mia attrezzatura antipioggia ha retto benino, lamento solo piedi inumiditi e, ahime, pantaloni e slip anche loro alquanto umidi.
Vabbeh è il prezzo pagato da chi rinuncia alla moto solo in caso di ghiaccio sulle strade.
Per finire una giusta dedica alla mia Suzuki GSX 750, niente affatto alla moda, ma che per me è la più bella, più comoda e migliore moto che ci sia (ed è vero!). Le altre sono tutto fumo. La mia è sostanza. Ed è pure carina, no?
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