Il lavoro nobilita l’uomo?
Domanda quasi retorica, potrei dire.
Si è vero l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro. Ma guardiamo meglio cosa vuol dire la parola “lavoro” per molte persone. Per molti “lavoro” è sinonimo di “stress”, “noia”, se non “mobbing” o continue “umiliazioni”. Ci sono non poche aziende che si divertono ad umiliare i propri dipendenti.
I rapporti con le propria azienda, pubblica o privata che sia, raramente sono soddisfacenti.
Le aziende, da parte loro, tendono a privilegiare quelli che “sanno vendersi”, i paraventi che seguono sempre per primi la direzione del vento che tira al momento in azienda, prostrati ai piedi del potente di turno (gli yes-men). Competenza e professionalità non sempre sono premiate. Dal lato azienda invece, troppo spesso si vedono dipendenti “sfaticati” che abbassano i ritmi e la qualità del lavoro aziendale. Insomma un grande caos, nel quale brillano quei privilegiati, dirigenti più o meno megagalattici che hanno qualifiche tali che permettono, grazie a buste paga pesantissime, di rifarsi dello stress con una ottima disponibilità economica. Non parliamo dei megadirigenti FS, Alitalia & C., liquidati con MILIONI DI EURO in quanto avevano affossato nei deficit l’azienda!! Queste cose avvengono solo nella nostra italietta… Se io ho una mia attività privata e vado sotto di un’euro, oltre a non avere nessuna liquidazione miliardaria, le banche mi cuociono a fuoco lento ed il fisco mi sotterra definitivamente.
Ma per la maggior parte della gente, quella che fatica ad arrivare alla fine del mese, è tutta un’altra musica. Nell’immaginario collettivo si pensa ancora che tutto questo non valga per le attività autonome. Non è tutto oro quello che riguarda i lavoratori autonomi. A parte l’abisso, economico, che separa il notaio dall’ingegnere, il dentista dall’avvocato, l’idraulico da il venditore porta a porta, esistono anche forti diversità rispetto a chi lavora negli stessi campi di attività. Ad esempio, avere un’esercizio commerciale può essere un’attività bella e remunerativa come un’attività in perdita con grossi problemi (pensiamo a certi commercianti del sud costretti a pagare “il pizzo”). Se uno apre un ristorante in un luogo sbagliato, senza adeguata pubblicità e senza adeguate conoscenze può fare “fiasco” in quattro e quattr’otto, mentre la stessa attività, intrapresa in modo corretto, può essere fonte di guadagni e soddisfazioni.
Insomma di questo se ne può parlare per ore, al momento mi fermo qui.
Con l’augurio che ognuno di noi possa avere la massima soddisfazione nel proprio lavoro, ma ricordandoci che, sarà pure vero che il lavoro nobilita l’uomo, ma lavorare molto spesso è una grossa scocciatura.
E beati coloro che “lavorano solo per hobby”! (Ma esistono?)
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